Edizione 2018 di ERF, un lungo cammino animato dal desiderio di scoprire mille storie e sensazioni contrastanti, alto, basso, antico, moderno, lentezza, velocità. Contrasti, note sparse e anarchiche, da mettere in ordine su un ideale pentagramma per acquistare senso, per dare vita all’armonia.
È ora quindi di partire; saliamo a bordo, una macchina aspetta col motore rombante, una bicicletta ricorda la strada da percorrere, un aereo decolla verso l’azzurro infinito del cielo, lo stesso cielo che guardavano i viandanti lungo la via della seta raccontata dal Chinese Dance Theatre Lanzhou, la nostra suggestiva inaugurazione, in un percorso di favole, immaginario, tra nuovi mercati e cultura.
È lo spirito dell’uomo che echeggia imbattibile e ci porta all’ebreo in fuga dalle persecuzioni, al senso perduto che trova nell’Arte forza per continuare a vivere. L’Anima Ebraica nel pianoforte di Elisaveta Blumina, la musica Klezmer nel cuore e le Leggi Razziali raccontate da Michele Sarfatti nella mente. La passione civile non deve morire mai e l’impegno nella cultura tiene accesa la memoria.
E la passione ci porta ai Primo Premio! le star di domani: i Milton String Quartet; Marinesku, primo flauto del mitico Marinsky di San Pietroburgo, il pianismo brillante di Mazzola, i sassofoni del Quartetto Re/Sono, il Duo Taddei-Nicolardi: si sente la passione, il desiderio, la forza di chi ha un grande cammino di fronte a sé. Lo diciamo ogni anno, ma è sempre meraviglioso promuoverli, sostenerli nel cammino e premiarli, anche.
Come premieremo Stefan Milenkovich, quarantenne già enfant prodige (a 10 anni suonava per Reagan, Gorbaciov e… Pippo Baudo), cui assegneremo il IX Premio alla Carriera ERF per celebrare lo strabiliante cammino.
Camminiamo allora, passo dopo passo nelle Passeggiate Eco-Filosofiche a suon di musica, l’anima si connette al corpo, il corpo al mondo, suono batte rumore, verde batte grigio, tutto vibra, risuona, si diffonde, la foresta che lascia spazio alle sterminate pianure del Sudamerica, lo sguardo si perde.
Senti? Egberto Gismonti, uno dei padri della musica sudamericana; Miguel Proença, cuore classico e tradizionale; il Barrio, lato folk/etno. Alto, basso, cultura di mille strade percorse da mille esseri umani, in mille vite. Da raccontare, se vuoi, ascolta.
Le Orchestre, la Filarmonica Toscanini, l’Estonian Sinfonietta, la South Czech Philharmonic.
E poi il tributo per i 150 anni di Rossini, nella terra dove le sue musiche nacquero, con il quartetto de I Virtuosi Italiani o il pianoforte a 4 mani di Tamburri e De Bernart, e ovviamente le belle voci di Daniela Pini, Marco Bussi e Paola Leoci.
Poi dal Classico all’Inedito e ritorno. Elio, artista “in residence” e il suo curioso e scanzonato punto di vista, nuove strade per promuovere l’Opera Italiana e non solo; Mahler che incontra la musica elettronica grazie a Martux_m; Galliano, “accordeonist” primo al mondo, storia della musica, futuro della musica, da noi nella duplice veste di interprete e compositore con il nuovo concerto per flauto dedicato al nostro Direttore Artistico Massimo Mercelli; poi…
Tanta musica, luoghi, sapori, profumi, musica, ricordi. Tante note sul pentagramma, appunto.
Mettiamole in ordine, scopriamo l’armonia, seguiamo la musica.
Da qualche parte ci porterà.
#emiliaromagnafestival