Giovedì 23 agosto alle ore 21.00, presso la ex-chiesa in Albis a Russi, andrà in scena per l’Emilia Romagna Festival “Tango Tzigano – da Liszt a Piazzolla”, un concerto del pianista emiliano Marcello Mazzoni dedicato al tango e alle sue radici nella classica, con un percorso che va da Franz Liszt ad Astor Piazzolla.

Quando il tango nacque in Argentina, dalle classi popolari bagnate dal Mar de la Plata, divenne subito qualcosa più grande di un genere musicale: divenne l’identità tanto a lungo cercata in una terra giovane, le cui radici percorrevano l’oceano per arrivare in Europa, in Italia. Inizialmente disprezzata dalle classi più alte, questa identità di nome tango raggiunse in breve tempo le vette della società. Così, tango divenne Argentina, Buenos Aires, Montevideo e Uruguay. Astor Piazzolla, uno dei più grandi compositori di tutti i tempi, nacque anche lui inzuppato di questa identità. Ideatore del nuovo tango, aggiunse gli strumenti dell’elettronica e gli elementi del jazz alla tradizione Argentina.

Le commistioni da cui è fondato il nuovo tango, geografiche e musicali, nascono anche in Europa, anche nei ritmi tzigani della tradizione ungherese. Per questo motivo Marcello Mazzoni ha scelto di tracciare le linee che partono da Franz Liszt per arrivare ad Astor Piazzolla. Il divino pianista e compositore ungherese ereditò le caratteristiche dell’improvvisazione popolare. Attraverso i ritmi e la continua rielaborazione dei brani, Liszt strutturò una musica innovativa e divinamente complessa. I brani scelti da Mazzoni, infatti, riflettono questo aspetto dell’opera dell’ungherese: se, da un lato, la Totentanz – la Danza della Morte – tenuta in gestazione per 25 anni, pretende un livello disumano di capacità tecnica, dall’altro, In Festo Transfigurationis Domini nostri Jesu Christi, non particolarmente arduo, conserva la propria complessità nell’interpretazione e nella passione richiesta.

Marcello Mazzoni, nato a Reggio Emilia, è un pianista di straordinario livello, riconosciuto in tutto il mondo come solista e accompagnatore, essendosi esibito con gruppi importanti all’Auditorium Paganini di Parma, al Teatro Valli di Reggio Emilia, alla Sala Greppi a Bergamo, a Palazzo Monsignani – Accademia di Imola (Festival da Bach a Bartok), al Teatro Massimo a Palermo, alla Galleria Toledo a Napoli, nell’Aula Magna dell’Università Sapienza a Roma (IUC), presso la Philarmonia di Perm (Russia), nella Sala del Conservatorio San Pietroburgo, presso la Gasteig Carl Orff Saal a Monaco di Baviera, nell’Hong Kong Cultural Centre, al Theatre der Jugend Munchen, presso il Musikverein Wien, alla Singapore Music Hall e presso la Bartok Hall Ungheria. Collabora costantemente con strumentisti di chiara fama, quali Uto Ughi, Bin Huang, Francesco Manara, Enrico Bronzi e moltissimi altri. Dal settembre del 2013 è entrato a far parte della rinomata famiglia degli artisti Steinway al fianco di miti quali Vladimir Horowitz, Martha Argerich e Maurizio Pollini. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni.

 

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