Domenica 16 gennaio alle 11.30, nell’ambito della X edizione di ERF&TeatroMasiniMusica, s’inaugura il primo dei Matinée Musicali al MIC Museo Internazionale delle Ceramiche, con un appuntamento dedicato al grande scrittore e poeta Cesare Pavese. Sul palco due artiste di consolidata capacità ed esperienza, il soprano Maria Claudia Bergantin e la pianista Ancuza Aprodu, impegnate in una serie di Lieder per soprano e pianoforte, composti per la maggior parte dal maestro Enrico Correggia, ispirandosi alle più note poesie dell’autore piemontese. Tra questi anche una prima esecuzione assoluta, You, wind of March, tratta dalla raccolta “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi” per soprano e pianoforte.
“Il concerto è dedicato in particolar modo alla figura del grande poeta piemontese Cesare Pavese, morto suicida il 27 agosto del 1950 a Torino. “You, dapple smile”, poesia scritta da Cesare Pavese l’11 marzo del 1950, dopo una breve vacanza a Cervinia con l’attrice americana Constant Dowling, é la prima delle 10 poesie – 8 in italiano e 2 in inglese –dedicate a Connie, l’ultima illusione d’amore dello scrittore. L’ultima poesia ha la data dell’11 aprile 1950.
Nel leggerle si percepisce chiaramente il passaggio dalla speranza per un amore duraturo con cui costruire una vita familiare alla consapevolezza che si era trattato “solo di un flirt”, che sará il pretesto che lo condurrá al suicidio. Le poesie sono state trovate alla morte dell’autore, in una cartella nella scrivania della casa editrice Einaudi a Torino, che era anche l’ufficio di Pavese. Di pugno sul frontespizio aveva scritto “verrà la morte ed avrà i tuoi occhi” e con questo titolo verranno pubblicate per la prima volta da Einaudi nel 1951.
Musicare questi dieci capolavori, su richiesta di Maria Claudia Bergantin, non mi è stata impresa facile.
Poiché le poesie del ciclo pavesiano sono di una assoluta spontaneità, un gesto dell’anima in un momento di malinconia e di sofferenza, in certi Lieder ho voluto usare una tecnica compositiva lontana dalle estreme complessità dell’Avanguardia contemporanea, ma anzi, tornare ad una certa tonalità se non addirittura ad una Neue Einfachheit, Nuova semplicità. Desidero segnalare anche il bellissimo Lied di Gianluca Cascioli, in programma, anche se non tratto dallo stesso ciclo, dove si percepisce tutto lo sconforto dell’infelice poeta.
Completano il programma tre brani pianistici: Ilyan, da me scritto anni or sono per l’allora giovanissima pianista Ancuza Aprodu, Quattro danze del francese Félicien David e La valle d’Obermann, bellissimo e virtuosistico brano tratto da Les Années de pélérinage di Liszt.”
Enrico Correggia