Mercoledì 13 e venerdì 15 luglio in programma due concerti con le compagini regionali dell’Emilia Romagna: il 13 luglio (ore 21) a Fusignano, presso il Parco Piancastelli, arriva La Toscanini Next Ensemble, una formazione composta da musicisti under35 selezionati tra le eccellenze musicali emergenti; mentre il 15 luglio a Codigoro, nel Parco San Guido Abate dell’Abbazia di Pomposa, si esibisce l’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini, Istituzione Concertistico-Orchestrale di rilevanza nazionale, con Mihaela Costea, violino solista e concertatore.
La Toscanini Next Ensemble, propone un programma di autori di diversa origine, da Piazzolla a Petrucciani, da Vangelis a Hengel Gualdi a Galliano, con l’intento di sottolineare quanto, a volte, i musicisti riescano a contaminarsi, in nome della libertà artistica, essenziale alla piena espressione di stati emotivi e di sentimenti. Il concerto dal titolo “Immagine Sonore” vuole essere un tributo a un’epoca intera che comprende Burt Bacharach, alcuni tra i più amati tanghi di Astor Piazzolla e il Love theme tratto dalla colonna sonora di un film che ha fatto la storia qual è Blade Runner di Vangelis, per concludersi con il coinvolgente Peter Gunn Theme, una delle tante musiche dei mitici The Blues Brothers.
L’Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini, invece, offre al pubblico un programma dai toni commoventi, elegiaci, romantici, a volte languidi oppure arguti, ma anche inaspettatamente “scatenati”. Il concerto si aprirà con la Romanza, scritta nel 1928, all’età di trent’anni, dal compositore italo-inglese “timido ma pieno di poesia” Gerald Finzi (così come lo definiva il suo maestro), poi ci si immergerà nella classicità viennese dell’ottocento, quando la città era impregnata di musica e nelle strade si potevano ascoltare serenate fino a sera inoltrata. La serenata costituiva una delle cosiddette musiche notturne con forme che alternano movimenti di danza a passaggi solistici: ne è un esempio Eine kleine Nachtmusik, l’ultima delle serenate di Mozart che l’Orchestra eseguirà sottolineandone il fascino unico e pieno di eleganza. Del genio salisburghese è anche il pezzo centrale: il Concerto per violino e orchestra in la maggiore K 219, una composizione pervasa da una grande espressività melodica, un gusto per l’orchestrazione in continuo divenire e, se il fascino cantabile prevale, non mancano episodi di segno diverso: in particolare il Rondeau con lo scatenato e inaspettato finale nello stile “alla turca”.