Sarà un concerto di musiche e parole che ricostruisce una sorta di autobiografia immaginaria del grande musicista andaluso Andrés Segovia quello di domenica 27 agosto al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. “Quadri della vita di Andrés Segovia” questo il titolo dell’appuntamento proposto dal Duo Remembrances, formato dal chitarrista siracusano Nello Alessi e dal giornalista critico musicale Guido Barbieri.
Il concerto organizzato nell’ambito di Emilia Romagna Festival e realizzato in collaborazione con la rassegna musicale In Tempo, era previsto inizialmente al Museo Carlo Zauli di Faenza, ma a causa dei lavori di ri-allestimento post alluvione non ancora conclusi, è stato spostato al Museo Internazionale delle Ceramiche.
Andrés Segovia (Linares, 1893 – Madrid, 1987) è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi: tra i suoi numerosi meriti, c’è quello di aver rivelato le possibilità concertistiche della chitarra, tirandola fuori dal secolare limbo in cui era stata confinata dalla pratica popolare e folclorica.
Aggirandosi con molta libertà nelle biografie, nelle lettere, nelle recensioni, nelle fotografie, nelle testimonianze il testo del concerto costituisce il diario intimo, personale, ma “autentico” che Segovia non ha mai scritto. Ricordando i suoi esordi divenuti ormai quasi “mitici”, le sue affermazioni planetarie, i suoi drammi pubblici e privati, l’amicizia con Garcia Lorca, l’emigrazione in Uruguay allo scoppio della guerra civile, il controverso rapporto con il franchismo, la malattia che lo ha colpito agli occhi in un frangente delicato della sua vita fino all’ostinato rifiuto di abbandonare la carriera.
Accanto al corso delle parole scorre quello della musica: Nello Alessi, intrecciandosi, alternandosi, sovrapponendosi al racconto, esegue le musiche che appartengono al repertorio reale e ideale di Segovia, dalle musiche dei suoi antichi maestri a quelle che lui stesso ha commissionato ad alcuni dei maggiori compositori del suo tempo, fino alla più conosciuta tra le opere che lui stesso ha composto: il suo magnifico Estudio sin luz.