Quando il 7 luglio del 1747, tre anni prima della morte, Bach donò a Federico II di Prussia una serie di fughe a 3 e a 6 voci più un’infinità di canoni di tutti i tipi denominando il tutto come “Offerta Musicale” , probabilmente non aveva coscienza di aver composto, insieme a “L’Arte della Fuga”, il lavoro contrappuntistico più completo della storia della musica.

Era stato lo stesso Federico II “Il grande”, due mesi prima, a formulare un ardito tema da rielaborare in una fuga a 3 voci, quando Bach, due mesi prima, si trovava a Potsdam ospite nella sua corte per provare alcuni clavicembali e un modernissimo Fortepiano appena nato. E Bach realizzò la fuga all’istante. Quando poi l’imperatore prussiano, musicista dilettante, rilanciò chiedendogli di scriverne una a 6 voci, Bach chiese del tempo. Appunto 2 mesi. Dal quel fortunato incontro è nata quella meraviglia dell’Offerta Musicale, un’opera che ancora oggi tanto stupore crea per la sua genialità e perfezione.

A dare saggio di una simile bellezza saranno il 3 agosto (ore 21) alla Chiesa di San Domenico di Imola, oltre allo strepitoso Trio dei Solisti Aquilani, un pianista che non ha bisogno di presentazioni come Ramin Bahrami, e un flautista del calibro di Massimo Mercelli, la cui opera di divulgatore musicale, accanto a quella di virtuoso dello strumento, è stata più volte riconosciuta e premiata dalla Commissione Europea.