Palazzo Fantini è uno scrigno elegante e severo che nasconde un tesoro inaspettato. Non si fa in tempo ad ammirare lo splendido risultato di una serie di costruzioni stratificate attraverso i secoli, che si viene rapiti dall’accogliente segretezza del giardino d’inverno e del grande giardino all’italiana.
Ambienti secenteschi e settecenteschi, dettagli neogotici e liberty giocano a rincorrersi con cedri, lecci, ippocastani. E poi prati, vasche di ninfee, rose antiche, limoni, erbe aromatiche… Ogni sorta di stili, atmosfere, colori, forme e profumi, impossibili da descrivere.
Per fortuna, il Boccaccio una volta scrisse “se Paradiso si potesse in terra fare, non sapevano conoscere che altra forma che quella di quel giardino gli si potesse dare, né pensare, oltre a questo, qual bellezza gli si potesse aggiungere”.
Ecco, esattamente così.