Una stagione musicale di livello internazionale, ma anche un’attenzione particolare ai ragazzi che hanno voglia di avvicinarsi al mondo della musica. Con questi tratti distintivi, martedì 15 ottobre 2019, si alza il sipario sulla nuova stagione concertistica di Emilia Romagna Festival al Teatro Masini di Faenza – ERF&TeatroMasiniMusica. Grandi ensemble, noti solisti e giovani star saranno i protagonisti dei dieci appuntamenti del cartellone della VIII edizione – tra il Teatro Masini, il Ridotto del Teatro stesso e il Museo Internazionale delle Ceramiche – che si concluderà il 30 marzo 2020.

La stagione si apre, martedì 15 ottobre presso il Teatro Masini, con un concerto dell’orchestra I Solisti Veneti e di Lucio Degani, qui in veste di violino solista e maestro concertatore. Il concerto, dall’evocativo titolo “Ouverture, Fantasie, Folletti, Virtuosismi”, vedrà in programma Vivaldi, Verdi e Bazzini, quest’ultimo con la caratteristica “Ridda dei folletti”. I Solisti Veneti, storica formazione che proprio quest’anno festeggia la sessantesima stagione dalla propria fondazione, saranno diretti da Lucio Degani, violinista perfetto, dotato di straordinaria tecnica ed espressività, oltre che del raro dono del carisma.

A seguire lunedì 11 novembre, sempre al Teatro Masini, un’esibizione al pianoforte di Michel Dalberto, secondo Le Monde “uno dei più grandi interpreti che la Francia ci ha donato dopo Alfred Cortot”. Dotato di grande eclettismo e viva curiosità, come dimostrano le sue passioni per gastronomia, sci e immersioni subacquee, Dalberto è un interprete apprezzato e riconosciuto in tutto il mondo. Dopo essersi esibito con le più prestigiose orchestre e direttori quali Sir Colin Davis e Yuri Temirkanov, quest’anno Dalberto porterà all’ERF Schumann, Beethoven e Ravel, tre compositori imprescindibili per il pianoforte.

Sabato 23 novembre la stagione cambierà location, spostandosi al Museo Internazionale delle Ceramiche, con il concerto dal titolo “Accademia Musicale in Faenza”. Ne sono protagonisti l’Ensemble di archi “Giuseppe Sarti”, formazione nata all’interno dell’omonima Scuola con l’obiettivo di riscoprire il repertorio barocco caratteristico della città, diretto dal musicista faentino Paolo Zinzani, qui in veste anche di violino solista; Marco Farolfi al fortepiano, musicista particolarmente apprezzato per la propria maestria nello studio del repertorio antico per tastiere; e il giovane e talentuoso Carlo Vistoli, uno specialista mondiale in canto barocco, noto ed apprezzato in ambito internazionale per aver compiuto tournée in Europa, Asia e Australia come controtenore. Il programma vocale-strumentale sarà dedicato in buona parte ai compositori locali del XVIII secolo con un concerto in anteprima del violinista faentino Paolo Alberghi.

Venerdì 29 novembre, la stagione torna al Teatro Masini con un altro grande concerto al pianoforte, questa volta di Ivo Pogorelich. La celebre pianista Martha Argerich, parlando di lui, non ha potuto fare altro che sintetizzare il giudizio nella parola “genio”, mentre il New York Times lo ha paragonato a Horowitz. Arrivato a esibirsi in tutto il mondo, a Faenza Pogorelich porterà Bach, Beethoven, Chopin e Ravel, in un’ideale evoluzione storica del pianoforte, che faranno della delicatezza e della poesia la cifra del concerto.

Il Concerto di Natale, fuori abbonamento, quest’anno si terrà il 14 dicembre sempre presso il Teatro Masini, dove la voce di Patrizia Laquidara, accompagnata dalla Sarti Big Band e dall’Ensemble Di Archi “Giuseppe Sarti” diretti da Daniele Santimone, presenterà “C’eravamo tanto amati”, esibizione multimediale che rievoca danza, storie, canzoni e immagini delle generazioni tra gli anni ’30 e ’60. Nato da un progetto della stessa Laquidara che firma anche la regia insieme a Mirko Artuso, “C’eravamo tanto amati” riprende il titolo del bellissimo film di Ettore Scola per rievocare quelle stesse paure, quelle stesse gioie, malinconie e storie che hanno caratterizzato l’Italia di inizio secolo, in un omaggio emozionante che non manca di ironia.

Lunedì 13 gennaio, per il primo concerto del nuovo anno, la stagione si sposterà al Ridotto del Teatro Masini con “Folclore”, concerto del mezzosoprano Hanna Hipp e della pianista Emma Abbate, che vede in programma Poulenc, Ravel, Pizzetti, Berio e de Falla. Hanna Hipp, polacca, si è esibita come solista presso i più prestigiosi teatri del mondo, incluso la Royal House, La Scala, il Teatro dell’Opera a Roma e il Teatro Real di Madrid; mentre la pianista napoletana Emma Abbate, dallo “strepitoso talento”, svolge un’intensa attività concertistica soprattutto come pianista da camera specializzata nella lirica da camera del Novecento.

Sempre al Ridotto, il 29 gennaio, si esibirà il Quartetto Guadagnini insieme al pianista Sandro De Palma, con un programma di musiche di Franck, Mozart e Silvia Colasanti. Il Quartetto Guadagnini, di nascita recente ma di grande nomea, è tra le formazioni cameristiche più promettenti d’Europa. Si è già esibito ovunque, prestandosi a interessanti collaborazioni come quella al Festival dei Due Mondi di Spoleto, quando ha preso parte alla scena di “Tre Risvegli”, nuovo lavoro di teatro musicale di Silvia Colasanti su testo di Patrizia Cavalli, con regia di Mario Martone e con Alba Rohrwacher nel ruolo principale. Sandro De Palma è un altro artista visionario, eclettico e creativo, capace di portare il proprio pianoforte in tournée tra Europa, Cina, Giappone e U.S.A.

Domenica 23 febbraio, ancora una volta presso il Ridotto del Teatro Masini, il Duo Alterno, composto dal soprano Tiziana Scandaletti e da Riccardo Piacentini al pianoforte, si esibirà con “High Theatrics Duo”. Un progetto che prende il titolo da una recensione che il Los Angeles Times ha dedicato al Duo Alterno definendolo “the high theatrics duo”. La musica vocale da camera italiana diventa spunto per una drammaturgia che percorre dal primo all’ultimo pezzo tutto il programma. Morricone (con brani dedicati al Duo), ma anche Puccini, e Piacentini con i suoi FOTO-SONGS dal mare, il mare osservato e ascoltato, e la nostalgia, evocata con disincantata ironia, per una vera esperienza immersiva guidata dai due artisti. Lodato dal Washington Post per “la grande voce e il raffinato senso dei tempi teatrali”, il Duo Alterno è considerato uno dei più significativi punti di riferimento nel repertorio vocale-pianistico dal Novecento storico ai contemporanei.

Un’altra coppia si presenterà al Ridotto la sera del 13 marzo, quando avrà luogo una “sfida musicale” tra le due maestà di Mozart e Rossini, che saranno presentati nel concerto “Mozart vs Rossini” a cura dell’ensemble di fiati Il Cantiere dell’Arte con Claudio Mansutti come maestro concertatore e Stefano Valanzuolo a curarne presentazione e narrazione. Un filo rosso collega le vicende artistiche dei due miti della classica: un gioco di rimandi e allusioni. Compito di Stefano Valanzuolo, uno dei maggiori critici musicali italiani nonché grande narratore, sarà di svelare questi segreti e rimandi al pubblico, accompagnato dalle interpretazioni de’ Il Cantiere dell’Arte, che farà rivivere Mozart e Rossini attraverso la freschezza dell’arrangiamento per fiati.

La stagione si chiuderà il 30 marzo con il Duo Pitros, composto da Luigi Santo alla tromba e Daniela Gentile al pianoforte. Presso il Ridotto del Teatro Masini il Duo si esibirà in “Il Sogno Romantico”, una sorta di viaggio emotivo nel tempo con musiche tra gli altri di Gershwin. Esibitosi, in 20 anni di attività, nelle più celebri sale da concerto, il Duo nasce con l’idea di raccogliere paesaggi sonori particolari, che vengono impastati grazie alle molteplici caratteristiche dei due strumenti. Molto amati dal pubblico per la capacità di esprimere le loro emozioni, Daniela Gentile e Luigi Santo sono famosi anche per una nutrita carriera solista.

Prosegue anche quest’anno il progetto Musica a 1 euro che tanta partecipazione ha avuto nelle passate stagioni. Come di consueto il progetto si rivolge a tutti gli studenti faentini di ogni ordine e grado. La proposta si articola in due momenti: incontri – concerto in cui i protagonisti dei concerti serali incontrano, parlano, spiegano e interagiscono con i ragazzi, incuriosendoli e accompagnandoli all’ascolto della musica con maggiore consapevolezza; l’evento serale a cui tutti gli studenti possono accedere al costo di simbolico di 1 euro. Emilia Romagna Festival crede fortemente che questo risultato contribuisca alla formazione del pubblico di domani, attento, preparato e sempre più numeroso e partecipe.