Anche quest’anno la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola ha deciso di mantenere e proseguire il tradizionale appuntamento natalizio che, già da tempo, organizza e offre alla cittadinanza, con la direzione artistica di Emilia Romagna Festival, nell’ultima settimana dell’anno presso il Teatro Comunale Ebe Stignani di Imola.

Quest’anno la scelta è ricaduta su un viaggio tra le suggestioni e le sonorità del tango in occasione del centenario della nascita di Astor Piazzolla (1921-1992).

Mercoledì 29 dicembre (ore 17.30) sul palco del Teatro Ebe Stignani va in scena ASTOR un secolo di danza, una nuova produzione del Balletto di Roma, un “concerto di danza” in cui le musiche di Piazzolla, arrangiate da Luca Salvadori ed eseguite dal vivo dal bandoneón di Mario Stefano Pietrodarchi, esecutore brillante di fama internazionale, emergono come le vere protagoniste in una nuova armonia artistica espressa nelle coreografie di Valerio Longo eseguite dai danzatori del Balletto di Roma. L’ingresso, come da tradizione, è gratuito con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti.

In scena Valerio Longo, ispirato dalla carismatica presenza del maestro Pietrodarchi e dalle preziose immagini di Carlo Cerri, porterà otto danzatori del Balletto di Roma a compiere un viaggio trasformativo in cui respiri, abbracci e fusioni saranno al centro di azioni coreografiche intense, astratte e fuse in quel moto ondulatorio magico del bandoneón. A curare tutti gli elementi compositivi di quest’opera/concerto sarà la maestria e l’esperienza di Carlos Branca, regista argentino di spicco sulla scena internazionale e profondo conoscitore dell’uomo Piazzolla.

La musica senza tempo e senza confini di Astor Piazzolla, italiano d’origine, argentino di nascita, panamericano di adozione, sarà la grande protagonista della serata che si declinerà attraverso le più belle e celebri composizioni del cosiddetto «Nuevo Tango», ma anche attraverso musiche che hanno accompagnato e a volte influenzato il grande maestro argentino. È il caso di un celebre brano per organo di Bach, a cui Piazzolla deve come lui stesso ricorda moltissimo, qui rivisitato; oppure di un noto brano di Glenn Miller che ci riporta agli anni a New York, quelli in cui Piazzolla incontra e conosce la straordinaria cultura afroamericana del jazz.

Questa colonna sonora sarà percorsa da altri segnali sonori come la voce di Jorge Luis Borges, a sottolineare sia la collaborazione tra il più grande scrittore argentino e Piazzolla, sia il loro legame complesso e innovativo con la tradizione del Tango, o come il ricorrente suono del mare a evocare, invece, le traversate piene di sogni e di speranze di tanti emigranti, come gli antenati di Astor, partiti nell’Ottocento dall’Italia per cercare fortuna nel Nuovo Mondo, ma anche i molti viaggi dello stesso Piazzolla tra le Americhe e l’Europa.

Il suono più importante, che incarna la figura stessa di Astor, sarà quello del bandoneón, suonato magistralmente dal vivo da Mario Stefano Pietrodarchi, che sulla scena con le sue interpretazioni darà vita vera alle musiche immortali di Piazzolla. Pietrodarchi, nonostante la giovane età, ha già maturato una notevole esperienza professionale che gli permette di spaziare, con i suoi strumenti a mantice, tra epoche e generi diversi. Con la sua fisarmonica e il suo bandoneón ha già raggiunto vertiginose altezze artistiche, esibendosi in prestigiose sale concertistiche, vincendo molti concorsi, collaborando con grandi artisti e, soprattutto, inventando percorsi musicali molto particolari nella loro originalità.

Gli altri grandi protagonisti della serata saranno gli otto danzatori del Balletto di Roma, l’ensemble fondato nel 1960 dalle due icone della danza italiana, Franca Bartolomei e Walter Zappolini. Da sempre impegnato a promuovere la danza d’autore italiana in Europa e nel mondo, nel tempo la compagnia romana ha costruito un ensemble di elevato livello tecnico e interpretativo, producendo un repertorio di alto valore artistico e accogliendo numerosi coreografi, anche giovani ed emergenti. Con la nuova direzione artistica di Francesca Magnini, il Balletto di Roma ha rafforzato gli schemi e ampliato gli obiettivi d’internazionalizzazione coinvolgendo enti e istituzioni, attive in un importante processo di crescita in grado di coniugare al meglio la tradizione con l’innovazione e di sviluppare la presenza della Compagnia in Europa e nel mondo.