Emozione senza limiti, libertà e tecnica sovrumana: sono queste le caratteristiche del pianismo di György Cziffra, che saranno celebrate a Imola da Emilia Romagna Festival, dopo Londra, Parigi e Vienna, in occasione dei 100 anni dalla nascita nel 2021, nell’ambito del György Cziffra Memorial Year, fra gli Anniversari dell’UNESCO.

Il festival commemorerà per due giorni questa figura unica tra i pianisti di fama mondiale con due concerti e una mostra. Protagonista di questa due giorni, il pluripremiato pianista ungherese János Balázs che presenterà l’eredità di Cziffra, in due date al Chiostro del Palazzo Vescovile: il 10 luglio presentando il concerto di tre giovani astri nascenti della scena musicale ungherese, Gergely Devich (violoncello) la cantante Orsolya Janszó e László Borbély (pianoforte); e l’11 luglio come interprete con il gruppo gipsy Sárközy Lajos Jr Ensemble di un programma in cui la musica classica incontra l’improvvisazione e la musica gipsy, con sonorità che vanno da Béla Bartók a Puccini, da Pablo de Saresate a Haydn, da Strauss a Liszt e molto altro ancora.

György Cziffra, divenuto noto al mondo più tardi come ‘Georges Cziffra’, suonava il pianoforte nei bar di Budapest prima di fare una carriera mondiale sulla scena classica in Francia. La sua vita fu allo stesso tempo tragica e ispiratrice: proveniva da una famiglia di musicisti zingari e divenne un pianista classico entrando a nove anni nell’Accademia Franz Liszt di Budapest e realizzando le sue prime tournée europee a sedici anni. Dopo la sua “scoperta”, si è fatto strada con forza sovrumana e diligenza, superando tutti gli ostacoli. Il suo percorso verso il successo è un esempio importante per tutti i giovani musicisti.

La reputazione stellare di János Balázs deve molto al suo desiderio di vedere oltre le definizioni dei generi musicali e al suo talento per l’improvvisazione, che ne ha fatto uno dei più acclamati pianisti della scena musicale classica ungherese, mentre l’origine della sua passione è da ricercarsi proprio nella musica di Cziffra, suo “eroe ispiratore” che ascoltava mentre imparava a suonare il pianoforte.  E nel 2016, in omaggio al suo idolo, Balázs ha fondato il Festival Georges Cziffra, di cui è oggi è il direttore artistico e che sin da allora è uno dei più prestigiosi eventi di musica classica in Ungheria. All’età di 31 anni Balázs è stato insignito del Premio Kossuth, il più alto riconoscimento culturale del suo Paese.