Lunedì 4 settembre (ore 21.00) a Castel San Pietro Terme, la violinista di origine russa Ksenia Milas, una fuoriclasse dello strumento, accompagnata dal marito, il violinista ucraino Oleksandr Semchuk, si esibisce all’interno dell’antica Chiesa del Crocifisso, in un concerto dal titolo “Metropolitan Violin”.
Due artisti fuori dal comune, dotati di grande virtuosismo ma capaci al tempo stesso di suonare con la massima naturalezza e morbidezza, qui alle prese con un repertorio che attraverso la musica di diversi autori nei secoli, invita il pubblico a dare uno sguardo al lascito di Bach.
Si parte proprio con un brano del grande organista e compositore tedesco, la Partita in re minore BWV 1004, un capolavoro indiscusso che da secoli rappresenta una parte importante del portfolio dei violinisti di tutto il mondo. A seguire Jones’ Jig tratto dalla “Fiddle dance suite”, una danza scritta dal celebre trombettista jazz e compositore Wynton Marsalis per la nota violinista britannica Nicola Benedetti che si colloca a metà strada tra le Partite non accompagnate di Bach e una festa celtica. È invece una ciaccona come quella di Bach, Lachen verlernt del direttore d’orchestra e compositore finlandese, attuale direttore principale della San Francisco Symphony, Esa-Pekka Salonen, opera scritta e dedicata al violinista taiwanese naturalizzato statunitense, Cho-Liang Lin. Il viaggio musicale di Ksenia Milas si conclude con l’epica e brillante musica della Sonata per violino solo H 143 di Arthur Honegger, svizzero ma di stanza a Parigi per buona parte della sua vita, un compositore noto per il suo amore per le locomotive a cui dedicò anche un’opera, Pacific 231, e l’arte del contrappunto che proprio Bach portò al livello della perfezione.