Martedì 6 febbraio (ore 21.00) al Teatro Ebe Stignani di Imola il magistrale Francesco Nicolosi, straordinario pianista italiano, si esibirà nell’interpretazione di un’antica sfida tra due grandi pianisti: Sigismund Thalberg e Franz Liszt. A distanza di secoli, gli stessi Maestri, gli stessi virtuosismi, le stesse differenze espressive; un solo paio di mani: le mani di Nicolosi.
Thalberg e Liszt nacquero a due mesi di distanza. Furono virtuosi del pianoforte. Dalla carriera pirotecnica, dalla tecnica perfetta e dall’interpretazione personalissima, si incrociarono a Parigi nel palazzo della principessa Belgiojoso. In un’epoca in cui i virtuosi girovagavano come cavalieri erranti per le corti d’Europa, fu organizzata una sfida: chi, tra Thalberg e Liszt, sarebbe risultato eccezionale? Il duello, raccontano i cronisti, fu un duello sorprendente. Thalberg prendeva le melodie di Rossini e le mescolava al pianoforte in un turbine di dita. Liszt, il grande Liszt, sentiva la musica fin nelle ossa, nell’aspetto del volto, nel fiato e nel colore della pelle. La principessa Belgiojoso il giorno dopo deliberò: “Thalberg è il migliore del mondo; Liszt è unico”. Il duello non lasciò, quindi, né morti né feriti: solo vincitori, musica, ed epica bellezza.
Francesco Nicolosi, che porterà al pubblico di Imola il celebre incontro-scontro, si diploma giovanissimo a diciassette anni, per poi partire alla volta di Napoli dove incontra il Maestro Vincenzo Vitale. Ben presto ne diventa uno dei migliori allievi, tanto da essere considerato a tutt’oggi uno dei massimi esponenti della scuola pianistica partenopea. Si é esibito nelle più importanti sale da concerto del mondo, ha effettuato tournée oltre che in Europa, in Islanda, Russia, Stati Uniti, Canada, Messico, Argentina, Singapore, Giappone e Cina; ed è stato ospite dei più esclusivi festival. L’autorevole critico e musicologo Paolo Isotta ha scritto di lui: “(…) Bisogna riconoscere che nessuno oggi gli può essere accostato per la luminosità del suono, la capacità di cantare e legare (…) egli va considerato uno dei migliori pianisti viventi. (…) Nicolosi porta a compimento ciò che Benedetti Michelangeli annuncia”.
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