In occasione dei festeggiamenti dei primi 10 anni di vita dell’Arena delle balle di paglia, domenica 22 luglio (ore 21.30), il Maestro dell’elettronica Martux_m eseguirà una rivisitazione della Symponie n. 2 di Gustav Mahler, nota come “Resurrezione”.
Gustav Mahler, nato nell’Impero Austriaco in pieno Ottocento, quando ancora sembrava che il sogno cosmopolita dovesse durare per sempre, visse e prosperò all’interno della società viennese dei primi anni del ‘900, condividendo lo stesso humus culturale in cui attecchirono Klimt, Freud, Schiele. Guardando a ritroso quell’epoca, ci si accorge che il sogno è rimasto soltanto un sogno, un sogno di compenetrazioni. L’obiettivo di Martu_x sarà quello di raggiungere e risvegliare quella stessa atmosfera dorata. La Sinfonia n. 2 di Mahler, vero specchio dell’epoca, ottenne uno straordinario successo di pubblico e critica fin dalla prima rappresentazione. Scritta per soli, coro e orchestra, divenne nota come la “Resurrezione”, perché rappresentava musicalmente il percorso di un eroe medievale dalla morte alla rinascita. Proprio per questo, la Sinfonia è costituita su differenza stilistica tanto marcata che lo stesso Gustav Mahler raccomandò di eseguirla con una pausa di cinque minuti tra primo e secondo movimento, per sottolinearne la spaccatura. Una spaccatura che evoca due mondi e due trionfi: quello della morte e quello della vita.
Da questa suggestione è partito Martux_m per far “risorgere” l’opera classica a una nuova vita. Le imponenti cornici sinfoniche, il rombo dei corni e l’assoluto cristallino dei cori rivivono tutti nella nuova veste intessuta dal maestro dell’elettronica. Una sperimentazione avvolgente che coniuga in una sintesi mondi apparentemente lontani, quello sinfonico e quello elettronico, con la volontà di mettersi in gioco e di rendere Mahler più attuale che mai.
Martux_m, non nuovo a queste sperimentazioni, avendo già avuto modo di collaborare con il Maestro del Barocco Ramin Bahrami, è forse l’unico artista italiano capace di recuperare l’eclettismo sorprendente dell’Opera di Mahler, con un progetto dilagante, vertiginoso, che unisce l’inizio alla fine, con un viaggio dalla resurrezione alla morte alla resurrezione, attraverso l’unione della performance musicale a quella video, con suoni e tempeste di luci. Un grande evento per festeggiare i dieci anni della splendida Arena delle balle di paglia, una delle location più suggestive del festival, nata sotto il motto “Sentiamo il calore della nostra terra, ma ascoltiamo il vento del mondo”.
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