Strumento monumentale per geometrie e complessità, l’arpa possiede un fascino unico nell’architettura delle forme e nell’intreccio ipnotico di corde e dita. Alle note si annoda la forza del tocco e l’eleganza sinuosa del gesto, e nei migliori interpreti dello strumento un concerto è quasi una danza.

È il caso dell’arpista slovena Mojca Zlobko Vajgl, una delle migliori interpreti nel panorama internazionale, che venerdì 31 luglio si esibirà presso la Rocca di Bagnara di Romagna (ore 21),  con Un’arpa al centro dell’Europa, un concerto interamente dedicato allo strumento.

Il repertorio include alcuni dei migliori brani di arpisti o di altri compositori che hanno deciso di cimentarsi con questo strumento così eccezionale, in una rappresentazione concisa delle vaste possibilità racchiuse nelle dita di una virtuosa.

Si comincia da nord, e dalla Corte, con un brano classico dell’arpista personale della Regina Vittoria, lo scozzese John Thomas in un’ispirata e luminosa contemplazione di un campo di grano, cui segue la notte nella Russia imperiale, secondo la vocazione romantica del grande compositore Michail Ivanovič Glinka. Si prosegue con la Francia del diciannovesimo, con i classici Fauré e Godefroid, per approdare a un’intensa trascrizione di sonorità latine con Manuel Maria Ponce, Alfredo Rolando Ortiz e Astor Piazzolla. Chiudono ancora due francesi, Auguste Durand e Marcel Samuel Rousseau.

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