Ultimo appuntamento il 27 agosto (Codigoro, Abbazia di Pomposa Sala delle Stilate) con “Bach to Italy”, progetto che ha attraversato come “un fil rouge” questa edizione 2015 di ERF. A chiudere la settima e ultima delle serate dedicate alla musica del grande maestro di Eisenach, è Andrea Manco, giovane virtuoso del flauto appena nominato Primo flauto alla Scala di Milano, e Corrado De Bernart, maestro di clavicembalo e pianoforte.

In queste sonate l’ispirazione e tecnica strumentale si intrecciano in maniera incomparabile in una sfera musicale che è possibile definire senza tema di smentita, “superiore”. A cimentarsi con questi capolavori sono due solisti di rarissimo pregio, entrambi destinatari delle difficoltà virtuosistiche e musicali di partiture talmente affascinanti da lasciare ancora oggi stupefatti.

Bach compose nove Sonate per flauto alle quali si aggiunge l’Ouverture in mi minore BWV 1067 che concede ampia funzione solistica a questo strumento. Ad essere proposte stasera al pubblico di ERF saranno la Sonata in sol minore BWV 1020, brano impostato su una evidente semplicità melodica e su una scorrevole freschezza espressiva in cui il flauto primeggia per la brillantezza degli accenti sonori, non priva di rilevanti difficoltà tecniche; la Sonata in la maggiore BWV 1032, in cui il clavicembalo svolge la funzione di strumento concertante (curiosità: il manoscritto autografo andò distrutto durante la seconda guerra mondiale e la sonata presenta una grossa mancanza di 46 battute nel primo movimento, lacuna che solitamente viene colmata utilizzando altro materiale tratto dal medesimo movimento); la Sonata in mi bemolle maggiore BWV 1031, lavoro del quale non esiste il manoscritto autografo e di cui viene messa in dubbio la paternità di Johann Sebastian Bach, che molti musicologi preferiscono attribuire invece al figlio Carl Philipp Emanuel; la Sonata in si minore BWV 1030, composizione rispetto alla quale, invece, non è in dubbio l’autenticità, in quanto esiste in manoscritto autografo di Bach conservato alla Biblioteca di Stato di Berlino e databile intorno al 1737.