Il pianoforte di Maurizio Baglini, accompagnato dalle immagini multimediali e dai clic di Giuseppe Andrea L’Abbate, sarà il protagonista – venerdì 23 febbraio (ore 21.00) presso il Teatro Ebe Stignani di Imola – di uno spettacolo unico e del tutto nuovo: “Musica da vedere”, sulle note di Carnaval op. 9 di Schumann e Quadri di un’esposizione di Mussorgskij.

Tra i più brillanti e apprezzati nella scena internazionale, Baglini ha un repertorio vastissimo che spazia da Byrd alla musica contemporanea. Dal 2012, insieme con l’artista multimediale Giuseppe Andrea L’Abbate, porta avanti il progetto “Web Piano”, che abbina l’interpretazione dal vivo di grandi capolavori pianistici – come il Carnaval di Schumann o i Quadri di un’esposizione di Mussorgsky – a una narrazione visiva originale e di grande impatto, proiettata su grande schermo.

Da questo progetto pluriennale nasce Musica da vedere, che porta in teatro un cocktail unico di note, parole e codice binario, modernizzando e donando nuova vita, nell’interpretazione e nell’atmosfera, a Schumann e Mussorgsky – due sonate che hanno nell’immagine, o almeno nel colore, un’ispirazione fondamentale. Baglini siederà sul palco, al pianoforte, accompagnato da proiezioni titaniche che sembreranno uscite da un altro mondo, o dalla mente stessa di quegli artisti passati e di questi artisti moderni.

Dietro le sue maschere, il Carnaval op.9 di Schumann, nasconde il ritratto di un mondo “sbagliato”. L’affresco musicale si conclude con la “marcia di Davide contro i Filistei” dove l’arte e la cultura si presentano, al contempo, come motori di progresso e baluardi dell’immobilismo conservatore. Mussorgsky, invece, compose i Quadri dopo aver visitato, nel 1874, la mostra dedicata al defunto amico Victor Hartmann. La composizione fu talmente impressionante che suscitò un interesse imperituro: Ravel ne fece una celebre versione per orchestra. Kandinsky ne fece uno spettacolo teatrale disegnando scenografie e pannelli mobili. Emerson, Lake and Palmer ne fecero addirittura una versione rock. Forse non è un caso che questa musica, la quale mette in relazione spazi e linguaggi differenti, abbia dato origine al progetto webpiano: sembrava naturale voler provare nuove esplorazioni in contesto digitale.

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