Fin dalle prime edizioni, Emilia Romagna Festival ha promosso e dato visibilità a giovani musicisti facendosi vetrina per le nuove leve del concertismo nazionale e internazionale.

Anche quest’anno presenterà una nutrita schiera di stelle nascenti, a partire dal Trio Muzak, una giovane e talentuosa formazione composta da tre affermati strumentisti – Benedetta Polimeni al flauto, Maria Gilda Gianolio all’arpa e Michele Zaccarini al fagotto – che si esibirà sabato 29 luglio nell’antica Chiesa di San Lorenzo di Varignana con un repertorio che spazierà dal classico al contemporaneo, con brani di Friedrich Wilhelm Zachow, Antonio Vivaldi, Benedetto Marcello, Georg Philipp Telemann, Gaetano Donizetti, Adrienne Albert, Tim Jansa e André Jolivet.

Il Trio Muzak è un’appendice dell’Icarus vs Muzak, un ensemble di giovani strumentisti molto attivi in ambito internazionale nella musica di ricerca e contemporanea. La necessità di un ascolto consapevole è implicita nel nome stesso poiché Muzak, industria statunitense produttrice di musica di mercato, è diventata sinonimo di musica di consumo. La proposta dell’Icarus vs Muzak è rivolta principalmente all’inclusione, al recupero di tradizioni popolari, al confronto fra culture e all’utilizzo di nuove tecnologie.

A seguire, il 7 e 8 agosto, al Chiostro di Santa Lucia di Forlì, un nuovo appuntamento di Emilia Romagna Festival con un’altra rising star di rilievo: è Miriam Prandi, giovane violoncellista già in carriera, che porterà al festival l’esecuzione integrale delle sei Suites per violoncello solo di Johann Sebastian Bach, tra le più note e virtuosistiche opere scritte per violoncello.

La talentuosa violoncellista propone il progetto più importante, impegnativo e stimolante della sua carriera: non solo l’esecuzione ma anche la prima incisione di tutte le Suites di J.S. Bach. I due anni trascorsi in Russia durante il covid, nelle fucine di “Musicaeterna ” del Direttore Teodor Currentisz hanno costituito un periodo di intensa sperimentazione dove l’alternanza della pratica barocca a quella dello studio di pagine molto complesse e ostiche di musica contemporanea sono state esperienze che hanno permesso all’artista di maturare musicalmente e di poter affrontare l’impresa bachiana col profondo rispetto per la prassi barocca ma con la consapevolezza di poterne evidenziare l’intramontabile modernità.