Con “Boris Vian, il poeta sincopato” s’inaugura la prima stagione ERF@CASSEROMUSICA, giovedì 8 novembre (ore 21) al Teatro Cassero di Castel San Pietro Terme. Uno spettacolo dedicato al pirotecnico poeta e musicista francese di inizio ‘900, che vedrà sul palco Cristina Zavalloni alla voce, Paolo Birro al pianoforte e Pietro Tonolo alle ance, anche autore degli arrangiamenti insieme a Furio di Castri.

Boris Vian è stato un artista difficilmente inquadrabile entro schemi tradizionali. Si cimentò con poesia, teatro, narrativa, musica, assomigliando a volte a una figura rinascimentale trapiantata in pieno ‘900. Vissuto per nemmeno quarant’anni, Vian fu il prototipo dell’artista totale. Tanto caro alle avanguardie storiche del Novecento e del surrealismo, fu un intellettuale colto e disincantato dell’esistenzialismo francese, ma anche un musicista stravagante della prima musica ribelle, oltre a essere stato il primo a intuire la grandezza del Jazz, che frequentò anche come trombettista e autore di canzoni e alla cui diffusione in Europa diede un contributo fondamentale.

A rievocare il ricco, multiforme mondo dello scrittore e musicista saranno Pietro Tonolo, autore e arrangiatore della parte musicale, insieme alla voce mirabolante di Cristina Zavalloni e alla grazia pianistica di Paolo Birro. Il trio, nato inizialmente come riduzione “da camera” del più ampio progetto con lo stesso nome prodotto nel 2017 per Narrazioni Jazz – Torino, gode ormai di un ottimo affiatamento. “Boris Vian, il poeta sincopato” è uno spettacolo ben costruito, che unisce poesie originali a melodie inedite, in aggiunta alle canzoni proprie del maestro – tradotte per l’occasione e ri-arrangiate in una nuova veste.